About water

Molte qualità dell’acqua restano inspiegabili agli scienziati. Lei, l’unica sostanza del pianeta che può esistere in tre stati (solido, liquido e gassoso). E’ a noi inspiegabile come l’acqua abbia la più alta tensione solida di tutti i liquidi, come sia la soluzione più potente sulla terra e come sia in grado di arrampicarsi sfidando la gravità attraverso i tronchi di alberi giganteschi.
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“Water is the driving force of nature”

In molte culture del mondo, l’acqua è considerata l’elemento primordiale, il principio, l’inizio. 

 dalla divisione delle acque separate dal Creatore che ha inizio il mondo.

È la trinità: la creazione (Brahma), il mantenimento (Vishnu), la distruzione (Shiva). 

È nell’acqua che respiriamo e viviamo per nove mesi nel grembo materno.

È dall’acqua che tutto ha origine. Senza acqua, un seme non germoglierà mai, senza acqua la digestione non ha inizio. E’ curioso notare infatti come il processo digestivo, caratterizzato dall’elemento fuoco, abbia inizio con la saliva. Acqua che brucia, che trasforma.

Non è incredibile, quasi magico?

Molte qualità dell’acqua restano inspiegabili agli scienziati. Lei, l’unica sostanza del pianeta che può esistere in tre stati (solido, liquido e gassoso). E’ a noi inspiegabile come l’acqua abbia la più alta tensione solida di tutti i liquidi, come sia la soluzione più potente sulla terra e come sia in grado di arrampicarsi sfidando la gravità attraverso i tronchi di alberi giganteschi.

Viviamo in un mondo in cui tutto sembra essere funzionale all’uomo e al suo vivere. In qualche modo crediamo che solo la specie umana sappia, viva, crei, agisca. Ma quando riusciamo a spostare l’attenzione da noi stessi e dalla nostra società, è chiaro come tutto, intorno a noi, sia in movimento. La materia, in qualunque forma, anche se può apparire inerte ai nostri occhi, è viva, in costante cambiamento. E studiando l’acqua questo è lampante. 

Negli anni ’50 e ’60, alcuni scienziati ipotizzarono che l’acqua avesse una memoria che per qualche meccanismo inspiegabile riuscisse a salvare le informazioni, proprio come un computer.

Negli anni successivi, una serie di esperimenti in vari paesi del mondo hanno dimostrato che l’acqua registrava e salvava ogni influenza esterna. Secondo l’autore dello studio Jacques Benveniste e il suo team di ricercatori, essa ricordava tutto ciò che accadeva nell’ambiente circostante e tutto ciò che veniva a contatto con l’acqua lasciava un segno.

Dal 1999, Masaru Emoto (saggista e pseudoscienziato giapponese), ipotizza con i suoi esperimenti, che l’acqua non solo abbia memoria, ma che la sua struttura potrebbe essere influenzata dai suoni, dalle parole e dalle emozioni. Emoto ha portato in luce come le molecole d’acqua cambino la loro posizione quando interagiscono con emozioni positive o negative.

Con l’aiuto di uno strumento tecnologicamente avanzato, l’analizzatore di risonanza magnetica, il ricercatore ha studiato la forma cristallina dell’acqua e ha scattato foto dei cambiamenti apportati dalle varie influenze ambientali e umane.

Quali sono i gusti musicali dell’acqua? Come reagisce quando le si parla con amore? Come risponde ai pensieri e alle intenzioni? Come reagisce all’inquinamento ambientale?

I risultati dei suoi esperimenti mostrano che diversi tipi di musica, pensieri, sentimenti e parole possano influenzare direttamente la struttura cristallina dell’acqua, che sembra reagire dimostrando così la sua un’entità vivente. L’acqua ricevendo messaggi positivi produceva bellissimi cristalli geometricamente armoniosi mentre ricevendo messaggi negativi si plasmava in forme cristalline deformi e irregolari.

Queste proprietà dell’acqua che appaiono quasi magiche, mi portano a realizzare quanto poco so del pianeta in cui vivo e delle sue capacità. Esatto, le capacità della materia, della natura, degli elementi, degli animali.

 

Gli elementi, presenti fuori e dentro di noi, ci compongono e creano chi siamo. Sono catalizzatori dei nostri sistemi e quindi delle nostre azioni. E’ chiara, è palpabile, interconnessione di noi umani con il tutto. E l’acqua ci dà, ancora una volta, la possibilità di rendercene conto: tutto è collegato, siamo uno.

Siamo parte di un disegno più grande, molto più grande di noi e di questo disegno fanno parte le pietre, i fiumi e gli umani. 

 

Quando pratichiamo, soli, a casa, sul tappetino, il nostro respiro è anche il respiro di un altro, la nostra esperienza, per quanto unica, può essere simile a quella di un’altra persone. Da qui nascono compassione e unione: yoga. 

 

Come l’acqua che fluisce da una sorgente all’altra, da uno stato all’altro, dalla superficie agli abissi della Terra in un grande ciclo continuo e indivisibile, anche noi permettiamo che la connessione con noi stessi, la natura e le persone intorno a noi avvenga, cresca e sia fonte di forza. La stessa gentile forza che ci ispira l’acqua.

Ispirazioni per sapere e aiutare

A voi l’ispirazione musicale del mese, una playlist per accompagnarvi nelle giornate con un nuovo sguardo:

Irene Romano 

nuvola teacher