“Il cielo pallido si va colorando di rosa, finché ciò che scorgiamo a oriente quasi ci strappa un grido, e il cuore sembra arrestarsi dinanzi alla strana e immutabile maestà del sole che sorge: qualcosa che accade ogni mattina da migliaia e migliaia di anni.”
Frances Hodgson Burnett
Il Saluto al Sole, Surya Namaskar, è una delle pratiche più diffuse dello yoga oggi, certamente la sequenza di posizioni di yoga più praticata al mondo.
In questo articolo vedremo che cos’è il Saluto al Sole, i significati che veicola, le varianti che abbiamo a disposizione per eseguirlo e i benefici che può apportare alla nostra vita e alla nostra pratica.
Origini e significati del Saluto al Sole
A volte, le pratiche che derivano da tradizioni lontane, possono sembrare difficili da capire e destarci, da una parte, una fascinazione, per dei rituali che percepiamo con un certo esotismo, e dall’altra, una sorta di diffidenza, uno scetticismo proprio di un contesto culturale che ha dimenticato da tempo la dimensione rituale.
Le pratiche dello yoga, sebbene apparentemente complesse nella loro sofisticatezza e varietà, condividono in realtà qualcosa di piuttosto basilare, qualcosa in cui ogni persona, di ogni tempo e di ogni luogo, si può riconoscere, indipendentemente dal fatto che si consideri indù, buddista, ecc.
L’essenza comune che può avvicinarci alla comprensione delle pratiche e dei rituali di ogni cultura, è la comprensione dell’esigenza che ne è alla base: l’esigenza tutta umana di stabilire un metodo per governare il proprio modo di stare al mondo, di relazionarsi con sé stesso, con il corpo, con la vita.
Una delle pratiche che meglio si è inserita nelle nostre abitudini, che ha conquistato il cuore dei praticanti di yoga moderni, divenendo quasi una parte integrante di ogni lezione di yoga oggi, è il Saluto al Sole: Surya Namaskar.
Sono moltissime le interpretazioni e le ricerche di significato che sono state fornite nei decenni attorno a questa pratica, da chi se lo rappresenta con enfasi e con i più svariati simbolismi, a chi invece ne evita ogni visione che esuli dalla sfera dell’esercizio fisico.
Qualsiasi siano le storie e le leggende che hai sentito a riguardo, possono sicuramente avere tutte quante il loro senso, oggi però, proviamo ad andare un pochino a fondo nelle radici storiche della sequenza di Surya Namaskar.
Il dio del Sole, Surya, a cui è dedicato il rituale, è certamente una figura divina da sempre protagonista nell’immaginario indù, che veicola i significati di conoscenza, coscienza, vitalità e ha ispirato la nascita di moltissimi rituali.
Le prime menzioni di Surya Namaskar le ritroviamo nei Veda, un antico corpus letterario indiano risalente a molti secoli prima di Cristo, nel corso dei secoli sono state praticate poi molte forme differenti di Surya Namaskar.
Tuttavia, questi riferimenti non descrivono mai la sequenza fisica associata al Saluto al Sole dei tempi moderni!
La sequenza di Surya Namaskar si è poi evoluta come parte integrante dei rituali yogici all’interno delle tradizioni tantriche, intorno al VII sec d.C., e rappresentava una serie di dodici “routine” quotidiane che accompagnavano lo yogin in uno stile di vita dedito, consapevole e salutare.
Come ogni pratica, diffondendosi ampiamente nello spazio e nel tempo, il Saluto al Sole ha cambiato aspetto e rinegoziato i suoi significati innumerevoli volte.
Il Saluto al Sole per come lo consociamo oggi, è completamente iscritto nel contesto del modern yoga, nella pratica grandemente diffusa oggi in Occidente (e, in parallelo, anche nella gran parte dell’Oriente), dove si è dato grande spazio all’aspetto fisico dello yoga.
Oggi si è trasformato evidentemente in una sequenza di asana (posizioni di yoga), ma conserva dentro di sé la centralità dello “sforzo”, del corpo e del pranayama, propri del tantra yoga, e talvolta prova anche a mantenere il ricordo del numero dodici, che effettivamente rappresenta il numero delle posizioni di yoga comunemente poste in sequenza.
Dei dodici passi, si è conservato probabilmente il primo, il rituale del mattino, da eseguire al sorgere del Sole.
La cultura indiana ha sempre dimostrato di avere molto a cuore i momenti di transizione, per eccellenza quello tra la notte e il giorno, come momenti propizi, cruciali, ricchi di significato e particolarmente adatti per la pratica e la contemplazione.
In India, il Sole sorge molto presto e la tradizione di praticare il Saluto al Sole all’alba, come risveglio per corpo, mente, spirito, è ormai profondamente radicata.
Sequenza di posizioni
Proprio per la sua immensa diffusione nello spazio e nel tempo, il Saluto al Sole per come lo consociamo (una sequenza di posizioni di yoga), esiste oggi in moltissime versioni!
Oggi ci concentriamo sul Saluto al Sole A e le sue relative varianti, ovviamente secondo quella che è la formazione e l’esperienza degli insegnanti di nuvola yoga, non stupitevi se ne incontrerete tantissime altre, più meno diverse.
In questo video trovi una spiegazione dettagliata della sequenza del Saluto al Sole A, i modi per eseguirlo secondo i tuoi limiti e le tue possibilità, dalle versioni più semplificate alle versioni più avanzate, dalle versioni più lente alle versioni più veloci.
👉🏻 YOGA tutorial | SURYA NAMASKAR – Il saluto al sole visto in progressione
Benefici
La sequenza del Saluto al Sole si è effettivamente “meritata” questa enorme fama, grazie alla sua relativa accessibilità e ai suoi tanti benefici.
Infatti, grazie alle tante possibilità di esecuzione a cui si presta, può essere eseguita da tutti, a prescindere dalle condizioni fisiche ed esperienza di pratica, e la si può adattare ai diversi momenti della giornata e ai diversi mood. Grazie alla sua logica di progressione, può rappresentare sia una sequenza di riscaldamento, da eseguire a inizio pratica per preparare il corpo e il respiro, sia, nella sua versione finale, una sequenza apice, da eseguire quando il corpo è già riscaldato.
Ogni posizione del Saluto al Sole coinvolge differenti parti del corpo e apporta diversi benefici derivati dalla movimentazione dei muscoli, il coinvolgimento delle articolazioni, l’ossigenazione del sangue, ecc.
La disposizione delle posizioni in sequenza mostra l’equilibrio proprio del Saluto al Sole: si susseguono alternate posizioni di estensione e di flessione, stimolando in modo molto bilanciato parte frontale e parte posteriore del corpo, in equilibrio, appunto, tra apertura e chiusura, espansione e contrazione. Ciò ha un ottimo effetto benefico sulla postura della colonna vertebrale e sul sistema vestibolare.
Dalla messa in moto di tutto quanto il corpo, ne giova il sistema digestivo, la circolazione del sangue, lo smaltimento delle tossine e il riequilibrio dell’umore.
Conclusioni
Conoscere più in profondità la storia, i significati, i dettagli di una pratica o di un rituale, ci aiuta a viverli in modo più efficace e a riceverne pienamente i benefici.
Speriamo che questo articolo possa aggiungere profondità alla tua pratica di Surya Namaskar, che ti accompagni in un’esecuzione sicura delle posizioni di yoga e alla consapevolezza che questa sequenza porta con sé più di una pratica fisica, una dichiarazione d’intenti verso il modo in cui scegliamo di stare al mondo, sul e fuori dal tappetino.