मन्त्र / mantra (Preghiera, verso sacro)
I mantra sono preghiere, canti di devozione, antichi inni vedici e innumerevoli formule sacre, che accompagnano ogni rito nella vita degli indù.
Letteralmente il mantra è uno strumento della mente.
L’etimologia rimanda alla radice “man” (pensare, pensiero), al suffisso “krt” (che agisce, che compie) e all’aggettivo “tra” (che protegge). Un pensare che agisce e che protegge.
Il canto dei mantra consiste in una recitazione costante, quasi infinita, di combinazioni di parole, di sillabe e di significati, con un ritmo e una metrica regolari e non casuali. Il suono del mantra, è l’oggetto della nostra meditazione, ci immergiamo con la mente nelle vibrazioni che scorrono lungo le sillabe del sanscrito.
La recitazione del mantra ha il potere (come la pratica degli asana e e della meditazione) di calmare la mente, di accompagnarla, dai suoi schemi usuali, verso frequenze non ordinarie, verso uno stato di quiete. Il suono del canto del mantra (anche quando recitato solo mentalmente) porta la mente a focalizzarsi in un solo punto, nel momento presente.
Il mantra è il suono più vicino alla parola divina, al suono primordiale. Il supremo dei mantra è il respiro.
È dunque la ripetizione prolungata di un suono pieno di significato a intervenire sull’energia della mente, del corpo e a influenzare la realtà che viviamo. Ciò ci invita a ripensare alle parole che, anche silenziosamente, ripetiamo più frequentemente a noi stessi o alle frasi che pronunciamo spesso a chi ci è intorno, e a prendere consapevolezza del potere che ne deriva.